Una delle poche certezze nella vita è, per nostra sfortuna oltre a morte e tasse, proprio il “mal di schiena”. Chiunque ne ha sofferto almeno una volta e nei modi più disparati, anche se, a volte, possono sembrare simili, ma andiamo con ordine.
Innanzitutto diciamo che il corpo sta in piedi, in stazione eretta, perché esistono delle tensioni che lo mantengono tale. Più precisamente esiste un equilibrio tra tensioni (muscolari, addominali, fasciali ecc.) che mantengono in piedi la nostra impalcatura, lo scheletro, a cui tutte le altre strutture sono agganciate (concetto di tensegrità).
Per rendere questo discorso fruibile a tutti, immaginiamo l’albero di una nave, questo si mantiene dritto quando tutte le funi, tese nelle varie direzioni, sono in equilibrio tra loro. Se una delle funi cede o è troppo tesa, questo equilibrio viene meno e ci saranno altre funi che ne pagheranno le conseguenze, ricevendo una trazione eccessiva o facendosi carico del lavoro altrui.
La stessa cosa accade al corpo, ovvero quando viene a mancare l’equilibrio tensionale qualcuno ne paga le conseguenze e l’espressione dolorifica nota come “mal di schiena” è, molto ma molto spesso, figlia della situazione appena descritta.
Un muscolo retratto è, quasi sempre, un meccanismo di compenso del nostro corpo nei confronti di qualcos’altro che non sta facendo il suo dovere in maniera corretta, può essere quindi interpretato come un tentativo di protezione, uno stato di allerta, un puntello di una qualche situazione cedevole. Vi sarà sicuramente capitato di imbattervi in una struttura di tubi di ferro e tavole di legno a sostegno di un muro pericolante, questa impalcatura di ferro è tesa perché sta mantenendo in piedi una situazione cedevole. Ora è facile intuire che la soluzione a questo problema sia di riparare il muro prima di eliminare la struttura di sostegno.
I muscoli tesi e doloranti della nostra schiena, rappresentano spesso quella struttura di ferro (o i tiranti dell’albero della nave) che sta provando a contrastare un problema, come una colonna fragile o troppo rigida, una tensione addominale ecc., ora proviamo ad immaginare cosa succederebbe se questo puntello fosse rimosso prima di riparare il muro.
Di muri cedevoli o di tiranti troppo tesi nel nostro corpo, ovvero di possibili motivi di mal di schiena, se ne possono riscontrare per lo meno a centinaia e ognuno di loro ha bisogno di un trattamento diverso.
I dolori alla schiena esistono eccome, tutti noi lo sappiamo, quello che non esiste è “IL” mal di schiena, ovvero un problema riconducibile ad una sola causa ben specifica, quindi non può esistere un’unica soluzione al problema e, soprattutto, è molto raro che la causa principale di tale dolore sia ubicata nella sede del dolore stesso. Ricordate che “a gridare è la vittima, non il carnefice!!”.
Tutto questo discorso vuole portarvi a ragionare su una questione molto semplice: hanno senso dei generici “esercizi per il mal di schiena” oppure ognuno dovrebbe seguire il proprio percorso specifico verso il benessere?
Collericamente vostro
D.O. Diego Mercuri