Il termine “Osteopatia”
Il termine osteopatia deriva dal greco antico, dalle parole ὀστέον, ostéon, «osso» e πάθος, páthos, «sofferenza». Ciò che questo termine racchiude non è sicuramente di immediata comprensione, esso vuole esprimere il concetto che l’apparato scheletrico non è dotato di mobilità propria, esso si muove attraverso il tiro muscolare, viscerale etc., per cui le sue disfunzioni (o sofferenze) sono necessariamente secondarie ad altri apparati. Attraverso la posizione/malposizione di un osso, l’osteopata può seguire a ritroso un percorso (path) basato sulle conoscenze di anatomia e fisiologia per andare alla ricerca della causa della disfunzione originaria, causa reale del dolore, della sofferenza per l’appunto.
Osteopatia, semplicemente un punto di vista
La nostra professione si fonda sulle conoscenze scientifiche e mediche tradizionali (classiche, se preferite), ma non si fossilizza sulla malattia o sull’espressione dolorifica, piuttosto cerca di guardare le persone nel loro insieme per comprenderne il problema cardine che, molto spesso, è lontano dalla regione dolorante. Come dico sempre: “a urlare è la vittima, non il carnefice”.
Il nostro pensiero e i nostri principi conducono verso un approccio sistemico, globale, che considera l’essere umano non come un semplice “corpo” composto da vari segmenti, ma come un’entità unica in cui tutte le parti sono in relazione tra loro, una persona che è il risultato della propria storia e delle proprie abitudini. Ogni elemento ha la capacità di influenzarne altri e tutti sono collegati e connessi da strutture anatomiche quali fasce (tessuto connettivo), nervi, arterie e vene.
Il nostro scopo è favorire il mantenimento dell’omeostasi, ovvero la capacità intrinseca dell’organismo di mantenere un equilibrio malgrado gli influssi interni ed esterni, attraverso la normalizzazione delle disfunzioni somatiche. I processi omeostatici comprendono la difesa da agenti patogeni o da qualsivoglia causa che possa recare nocumento, quindi è essenziale per il mantenimento della salute. Da ciò ne deriva che la malattia è la manifestazione dell’indebolimento di questa capacità naturale a cui le disfunzioni somatiche sono intimamente correlate. Esse, infatti, sono causa di alterazioni delle funzioni vascolari, endocrine, linfatiche e neurologiche quindi di deficit nell’apporto nutritivo e nell’eliminazione delle sostanze di scarto a livello cellulare/tissutale.
Il dolore è un meccanismo di difesa molto efficace, un mezzo di comunicazione, esso ci avverte che “qualcosa non va” nel nostro corpo ma molto spesso è il risultato di meccanismi di compenso nei confronti di una causa diversa. Un elemento che soffre, è spesso vittima di un conflitto e la soluzione al dolore è la risoluzione di quel conflitto agendo sull’origine del problema invece di agire sul sintomo. Il nostro lavoro è andare a stanare e risolvere quell’origine, la vera causa della sofferenza fisica, che è diversa e unica per ogni individuo, per cui unico e personale sarà il trattamento risolutivo.
Ricordatevi che: “Un dolore che può sembrare identico a quello di un vostro amico, ha probabilmente un’origine del tutto diversa ma con un’espressione dolorifica analoga”.
L’osteopata agisce attraverso le sue mani, nel modo meno invasivo possibile, per determinare il rilascio delle tensioni (muscolari, fasciali, ecc.) che causano sofferenza, ripristinare il movimento dei segmenti corporei e il metabolismo tissutale, promuovendo così la naturale capacità di autoguarigione del corpo umano.
Osteopatia secondo l’OMS
La definizione di Osteopatia dal sito dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) o, se preferite, World Health Organization (WHO):
L’osteopatia è stata sviluppata da Andrew Taylor Still, medico e chirurgo negli Stati Uniti d’America a metà del 1800, che fondò la prima scuola indipendente di osteopatia nel 1892.
L’osteopatia (chiamata anche medicina osteopatica) si basa sul contatto manuale per diagnosi e trattamento. Rispetta il rapporto tra corpo, mente e spirito in salute e malattia; pone l’accento sull’integrità strutturale e funzionale del corpo e la tendenza intrinseca del corpo all’autoguarigione. I professionisti osteopati utilizzano un’ampia varietà di tecniche terapeutiche manuali per migliorare le funzioni fisiologiche e/o sostenere l’omeostasi che è stata alterata da una disfunzione somatica (strutturale del corpo), cioè una funzione ridotta o alterata di componenti correlate del sistema somatico; scheletrico, artrodiale e strutture miofasciali; e relativi elementi vascolari, linfatici e neurali.
I professionisti osteopati usano la loro comprensione della relazione tra struttura e funzione per ottimizzare le capacità di auto-regolazione e auto-guarigione del corpo. Questo approccio olistico alla cura e alla guarigione del paziente si basa sul concetto che un essere umano è un’unità funzionale dinamica, in cui tutte le parti sono interrelate e che possiede dei meccanismi propri di autoregolazione e auto-guarigione. Una componente essenziale dell’assistenza sanitaria osteopatica è la terapia manuale osteopatica, tipicamente chiamata trattamento manipolativo osteopatico (osteopathic manipulative treatment, OMT), che si riferisce a una serie di tecniche manipolative che possono essere combinate con altri trattamenti o consigli, ad esempio su dieta, attività fisica e postura, o consulenza. La pratica dell’osteopatia è distinta dalle altre professioni sanitarie che utilizzano tecniche manuali, come fisioterapia o chiropratica, nonostante alcune sovrapposizioni nelle tecniche e negli interventi impiegati. Come approccio manuale alla cura del paziente, l’osteopatia ha contribuito al bagaglio di conoscenza delle terapie manuali e della medicina complementare e alternativa.
Link al documento originale in lingua inglese
Principi osteopatici
Io Principio, Il corpo umano è rappresentato dall’unità tra strutture anatomiche, mente e spirito:
Ogni persona è unica e irripetibile ed è il risultato del suo vissuto che si esprime sulla struttura anatomica. Il corpo umano è un insieme di elementi che possono essere separati solo con un bisturi e tutti insieme lavorano in sinergia. Tutte le strutture si influenzano a vicenda.
IIo Principio, Il corpo umano è capace di autoregolazione, di autoguarigione e conservazione della salute:
Il corpo possiede strutture specifiche deputate al proprio equilibrio (omeostasi) e alla difesa da agenti nocivi esterni e interni, questa capacità va mantenuta integra nel tempo per mantenere la salute.
IIIo Principio, La struttura e la funzione sono in relazione reciproca
Ogni elemento è anatomicamente perfetto per svolgere la sua funzione, la funzione di un elemento ne determina la forma. Un’alterata forma determina un’alterata funzione e viceversa. Chiunque sia dedito allo studio dell’anatomia, materia primaria in osteopatia, può comprendere come sia palese che solo osservando uno degli elementi del corpo si possa intuirne la funzione. Molti artisti, architetti e ingegneri si sono ispirati alle strutture per “creare” oggetti o strutture funzionali.