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“Mi chiamo Diego Mercuri e sono un osteopata, docente presso la ‘“Accademia di Medicina Osteopatica, Alessandro IV”, socio dell’A.N.P.O. (Associazione Nazionale Professionisti Osteopati),
ho conseguito il titolo dopo un corso quinquennale presso l’accademia di medicina osteopatica Alessandro IV, con una tesi dal titolo “Fondamenti neurofisiologici del trattamento osteopatico“. Qui ho cercato di mettere in relazione l’aspetto percettivo del sistema nervoso con il trattamento osteopatico al fine di avvalorarne l’aspetto terapeutico e fornire una chiave di lettura che permetta di interagire con la sfera neurologica adottando un certo criterio. L’obiettivo è stato delineare quali fossero le strutture sensitive con cui l’osteopata entra in contatto e quali potessero essere le tecniche corrette da utilizzare in relazione a esse.
Sono diventato osteopata da adulto, ma mi piace pensare di esserlo sempre stato e che lo studio mi abbia semplicemente aiutato ad acquisire le giuste conoscenze per poterlo esprimere.
Credo che in me abbia sempre vissuto quello che io chiamo il “pensiero osteopatico”, che ritengo essere semplicemente un punto di vista:
un punto di vista che alcuni potrebbero definire “diverso” ma che a me, sembra l’unico possibile.
È un modo di guardare non solo il corpo umano, ma tutte le cose del mondo da tante prospettive diverse allo stesso tempo, da vicino e da lontano, un pensiero che ha l’umiltà di mettersi in discussione perché ha voglia di crescere, un pensiero mosso sempre dalla curiosità di scoprire e da un vero amore per questo mestiere.
Un pensiero che vuole imparare a leggere le persone per comprendere la vera causa della loro malattia, perché molto spesso “a urlare è la vittima, non il carnefice”.
Essere un osteopata, secondo me, è un mestiere nobile e un grande privilegio, che richiede un grande senso di responsabilità, perché dietro ogni “paziente” sotto le nostre mani c’è una storia, c’è un’anima, c’è una PERSONA.
Bisogna prendersi cura della propria salute giorno per giorno perché il tanto agognato benessere è un percorso, non un punto d’arrivo “