Si sente spesso parlare di postura, in special modo i pazienti affermano spesso avere una “postura sbagliata” o chiedono quale sia quella corretta, soprattutto quando sopraggiunge un dolore.
La ginnastica posturale è considerata un po’ la nuova “panacea di tutti i mali”, consigliata da tanti specialisti per un certo numero di sedute, solitamente multipli di 5.
L’intento di questo articolo è, come mio solito, cercare di ragionare e far ragionare sulle questioni inerenti la salute e il corpo con parole che siano comprensibili anche ai non addetti ai lavori.
Innanzitutto definiamo la parola: cosa vuol dire “POSTURA”?
Dall’enciclopedia Treccani:
1. Positura, modo di atteggiarsi del corpo umano o di una sua parte.
2. Nel linguaggio medico, sinonimo generico di posizione.
3. L’atteggiamento abituale di un individuo determinato dalla contrazione di gruppi di muscoli scheletrici che si oppongono alla gravità.
-> Riassumendo semplicemente: La posizione del corpo nello spazio.
Bisogna riflettere sul fatto che non si sta parlando di qualcosa di statico ma di dinamico, non solo perché il corpo si muove ma perché esso è in “continuo adattamento” rispetto a fattori interni ed esterni.
Es.: posizione eretta o seduta, un paio di scarpe con o senza tacco (anche minimo), presenza o meno del ciclo mestruale, ortesi di qualsiasi genere, presenza di un dolore, un deficit visivo o uditivo ecc.
Il corpo cerca sempre di posizionarsi il più comodamente possibile rispetto a TUTTI gli input ricevuti, quando non ci riesce più arrivano, purtroppo, i dolori.
Ripeto: TUTTI gli input ricevuti.
Vien da sé che qualsiasi gesto, esercizio, dolore, vizio ecc. influiscono sull’atteggiamento del corpo in modo più o meno importante e quindi ognuno di questi può essere considerato un fattore di rilevanza posturale (buono o cattivo).
In special modo quando si parla di ginnastica (o allenamento), che voi facciate yoga, pilates, ginnastica posturale o sollevamento pesi, quello che conta è la scelta del tipo di allenamento, dell’intensità, del gruppo muscolare allenato, dell’allungamento effettuato ecc. Questo influenza la vostra “postura” in modo benefico o dannoso in relazione al vostro problema.
Altro concetto fondamentale è che ognuno di noi ha abitudini diverse, si allena in modo diverso (o non si allena), sta seduto in modo diverso, porta scarpe diverse ecc.
In poche parole ognuno di noi ha una storia diversa, unica e irripetibile, quindi per ognuno di noi un “problema posturale” che causa un dolore è diverso rispetto ad un altro quindi ogni persona ha bisogno di fare un diverso tipo di ginnastica per risolvere i suoi dolori.
In conclusione:
Qualsiasi tipo di ginnastica risulta “posturale” perché, di fatto, influenza l’assetto dl corpo.
Ogni persona ha bisogno di allenare il corpo in modo specifico, perché il suo problema è specifico.
I corsi di “ginnastica posturale” dove tutti fanno la stessa cosa sono benefici, dannosi o ininfluenti, dipende…